Intitolata al Presidentissimo l'aula magna dell'Isitituto. Tante le personalità intervenute, dall'ex allenatore Carlo Mazzone al cronista Rai Tonino Carino, dal portiere ascolano Cacciatori al sindaco Celani
Ascoli Piceno, 27 maggio 2007 - GRANDE partecipazione, ieri mattina, per l'inaugurazione presso l'Istituto «Mazzocchi» di Ascoli dell'aula magna intitolata all'indimeticato presidente dell'Ascoli Calcio Costantino Rozzi (nella foto).
Tante le personalità intervenute, dall'ex allenatore Carlo Mazzone al cronista RAI Tonino Carino, dal portiere ascolano Massimo Cacciatori al sindaco Celani. Anche l'assesore Silvestri e l'onorevole Ciccanti non hanno voluto mancare questa importante occasione. Dopo il taglio del nastro e l'ingresso nell'aula magna gremita di studenti, ha preso la parola il preside Mazzocchi, ringraziando tutti gli ospiti intervenuti e sottolineando l'importanza di coniugare il mondo della scuola e quello dello sport.
E' STATA POI la volta di Fabrizio Rozzi, figlio di Costantino, presente con tutta la famiglia: "Sono doppiamente contento, perchè papà credeva molto nella scuola, e in questo modo possiamo cogliere un aspetto poco conosciuto del suo carattere". Dopo è intervenuto il primo cittadino ascolano, che ha ha detto: "La memoria di Costantino deve continuare a rimanere viva, anche per essere da esempio ai giovani".
Il momento più bello è stato quando Carlo Mazzone, visibilmente commosso, ha parlato del «suo» presidente: "Non sono un grande oratore - ha esordito Carletto -, ma sono una persona che deve tanto a quest'uomo che non c'è più, e ogni volta che ne parlo mi commuovo. A lui devo la mia carriera, perchè mi ha permesso di diventare allenatore, riconoscendo in me professionalità e serietà. Ha fatto conoscere Ascoli in tutto il Paese attraverso il calcio. Quindi questà città deve tantissimo a lui e alla sua famiglia. Ai giovani che oggi sono qui dico: 'Che vi siete persi!' A quest'uomo, ripeto, devo tanto, e tutto quello che ho nasce dalla sua fiducia".
Tra gli applausi che accompagnavano la fine del discorso di un Mazzone con gli occhi lucidi, è intervenuto Tonino Carino, che ha ricordato alcuni episodi con il Presidentissimo, sfoggiando anche un buon dialetto ascolano che ha regalato momenti di ilarità a tutti. "Questa città - ha detto Carino - deve fare ancora molto per lui. Ascoli è uno scrigno che racchiude bellezze enormi; ma quello scrigno è stato aperto da quella chiave che è stata l'Ascoli Calcio di Costantino".
Anche Massimo Cacciatori si è unito alle parole dello storico cronista, sottolineando che "Ascoli e Rozzi rappresentano un binomio inscindibile, e questo è significativo per capire quello che Costantino è stato per questa città.
Qualsiasi commemorazione o manifestazione non sarà mai abbastanza. Era un uomo che stava venti anni avanti a tutti e in tutte le cose".
A chiudere, l'intervento del senatore Ciccanti che ha posto l'accento sulla figura di Rozzi come uomo "che non aveva limiti d'orario e credeva ciecamente nel lavoro. Il fatto che Rozzi sia l'uomo più conosciuto di Ascoli è un riconoscimento che va oltre il calcio, perchè è rivolto all'uomo".
L' Istituto Mazzocchi, da oggi, ha un motivo in più che rende i suoi ragazzi orgogliosi di essere ascolani.